U19 – Ci sono cose che non si possono raccontare, si possono solo vivere ..

In occasione dello stop nel campionato interprovinciale di categoria il tecnico, Francesco Gagliardi, non ha voluto parlare della partita, ma ricordare …

“Ci sono cose che non si possono raccontare, si possono solo vivere ..

Ci sono storie, le nostre, che hanno creato un’unica storia, la nostra. Una storia in cui ognuno, volente o nolente, ha scritto …

Ci sono palloni, pochi palloni, che hanno fatto la differenza in questa storia. Una differenza enorme,  e che spesso si confondevano tra i tanti rimbalzi che ogni giorno vivono in palestra, perché mai avresti immaginato sarebbe stato proprio “quel pallone” a regalarti tutto ciò..

Entri un pomeriggio di fine agosto in palestra, frastornato per il caldo, e ne esci un pomeriggio di inizio giugno, frastornato da un sogno.. Passano i giorni, le settimane, i mesi, e ti ritrovi nuovamente un pomeriggio di fine agosto in palestra, frastornato per il caldo .. e inizi a ricordare … Molto spesso ci dimentichiamo di tutto quello che c’è stato prima, e per prima intendo fin dall’inizio, fin da quando ti azzardavi solamente a immaginare potesse essere possibile, perché è li che ha sempre origine tutto: il principio è un’idea.. e su quell’idea inizi a costruire tutto, rivestendola di ciò che vive e per cui vive. Quello che la maggior parte delle persone vedono quando si realizza l’idea è il sogno,l’apice, il coronamento dei desideri. Ma dietro al sogno, prima del traguardo, c’è la vera storia di quel successo … la nostra storia, le nostre storie. Poco viene detto su tutto quello che è stato prima. La fatica quotidiana, gli sforzi, i sacrifici, gli allenamenti di tutti i giorni, le rinunce, le sconfitte, le solitudini, le difficoltà, le mancate approvazioni, i litigi, le amarezze, le parole inutili, le critiche, e la cosa più difficile di tutte, quell’atto di fede, quella volontà di dedicare tutto questo ad un’idea, una semplice quanto mai fragile idea. Immagino che ognuno di noi ci sia passato una volta nella vita, anche al di fuori dell’ambito sportivo.

Ci sono strade, ci sono percorsi, il nostro percorso .. Ed è proprio lungo la strada dei tuoi sogni che i muscoli cominciano a farti male: quando ti vengono i dubbi, quando ti trovi davanti ostacoli apparentemente insormontabili, quando ti dici “ma chi me lo fa fare?”, quando la fede in quell’idea vacilla, ma è proprio in quei momenti che prende forma il tuo destino. Se in quei momenti non molli, se perseveri, se, pur con i denti stretti, fai un altro passo e un altro ancora e poi un altro ancora…stai oltrepassando i tuoi limiti, stai alzando l’asticella, ti stai allenando a credere !!!

E se quei pochi, pochissimi palloni, quei palloni, pieni anche di un poco d’anima di chi li insegue e che ad ogni rimbalzo donano battiti, avessero preso altre traiettorie? Bhè, probabilmente avremmo intrapreso altre strade, altri percorsi e avremmo vissuto altre storie, ma sarebbero rimaste comunque le nostre strade, i nostri percorsi, la NOSTRA storia, e l’importante è imparare a soffrire e anche a subire delle sconfitte, senza con ciò essere mai vinti, perchĂ© tornerĂ  utile nella vita, fuori dal campo e fuori dalle palestre, dove prove ben piĂą dure devono essere superate. Forse non otterremmo ciò che vorremmo, ma di sicuro ciò di cui abbiamo bisogno. Esiste un cassetto che si riempie di idee, si svuota di sogni e dove si ripongono emozioni.”

“Non esiste la stanchezza, non esistono i muscoli,il respiro o il sudore. Non esiste la fisica, non esiste la gravità, la sete o l’affanno. Non avrai cedimenti, non sentirai la fatica, non ti piegherai di fronte a nulla e non mollerai fino alla fine. Allenati a soffrire, allenati a reagire. Allenati a piangere e a scegliere. Io sono la tua anima e nel mio mondo tutto è possibile …allenati a credere” Alvin Young capitano Umana Reyer